Il gigante minerario dell'oro, la statunitense Newmont Mining Corp., progetta un impianto minerario nella Riserva Forestale di Ajenjua Bepo, nel distretto di Birim Nord, nella regione orientale del Ghana.
Secondo l'associazione No Dirty Gold, la miniera occuperà un'area lunga 2,6 chilometri per ottocento metri, e creerà un cumulo di terra di riporto alto tra i 60 e i 100 metri.
Questo tipo di impianti è il tipico esempio di attività di breve termine con impatti di lungo periodo. Le operazioni di scavo infatti, non si limiteranno alla rimozione della foresta e al rilascio di scorie tossiche, ma finiranno con l'interferire con il sistema dei corsi d'acqua, mentre le strade aperte dalla Newmont Mining Corp. schiuderanno l'accesso alla foresta a ogni sorta di predatori, dai cacciatori di frodo ai taglialegna illegali. La foresta di Ajenjua Bepo è essenziale anche per molte comunità della regione, che ora temono per il proprio futuro: oltre 8.000 persone rischiano di dover lasciare le proprie case e i propri campi per fare posto alle strutture della Newmont Mining Corp.
Due rapporti rivelano gli impatti sulla biodiversità e sui diritti delle popolazioni dell'area. Il progetto minerario nella foresta di Ajenua Bepo è stato criticato dalla Commissione del Ghana per i Diritti Umani e la Giustizia Amministrativa (CHRAJ), che mette in evidenza le violazioni dei diritti umani degli individui e delle comunità locali.
L'associazione No Dirty Goldraccoglie firme su una petizione da inviare al Direttore Generale dell'EPA, l' Agenzia Ambientale del Ghana, per domandare di proteggere le foreste del Ghana dalle miniere: