15.000 firme sono state consegnate al primo ministro tailandese Abhisit Vejjajiva per richiedere di abbandonare il progetto di centrale idroelettrica che taglierà in due il fiume Mekong, e optare invece per progetti di dimensioni ridotte, in grado di produrre, messi assieme, lo stesso quantitativo di energia. Il fiume svolge una funzione essenziale per la vita, la cultura e la biodiversità della regione. Tra gli impatti della diga, oltre a conseguenze per la biodiversità forestale, tutta basata sulla vitalità del fiume, una drammatica minaccia alle risorse ittiche, su cui si basa la sicurezza alimentare delle popolazioni rivierasche, e un'attività economica pari a tre miliardi di dollari annui. Anche un gruppo internazionale di scienziati ha richiesto l'abbandono del progetto. La campagna Save the Mekong River è attiva in Tailandia, Vietnam, Cina e Cambogia.

 

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