Gli ambientalisti della Patagonia si oppongono al progetto dell'ENEL: faraoniche dighe idroelettriche minacciano la Patagonia: 12 riserve forestali protette, con 15.645 ettari devastati dagli impianti, e altri 4.6 milioni di ettari di paesaggi naturali degradati. Un elettrodotto ad alta tensione attraverserà la Patagonia, fino alla capitale, con 2.200 chilometri di linee ad alta tensione, toccando otto regioni e 64 comuni.
Le dighe, costruite in zona sismica, rischiano di trasformarsi in autentiche bombe a tempo, mentre la distruzione dell'ambiente annulla il potenziale turistico dell'intera regione. Gli ambientalisti sostengono l'impiego di fonti alternative meno dannose per l'ambiente come l'energia eolica, solare e geotermica, che assieme a una maggiore efficienza energetica delle centrali idroelettriche già in funzione, sarebbero in grado di soddisfare il fabbisogno energetico del paese.

Scrivi una lettera all'Enel

 

 

 

Spett.le Piero Gnudi
Presidente di Enel

Spett.le Piero Gnudi Le scrivo per esprimere il mio profondo rifiuto del progetto "Centrales Hidroeléctricas Aysén" (HidroAysén), da parte dell'Enel (attraverso la società Colbún, controllata dall'Endesa, parte del gruppo Enel). Il progetto prevede la costruzione di cinque dighe sui fiumi Baker e Pascua, nella Patagonia cilena, e un elettrodotto di 2.300 chilometri, opera tanto inutile quanto rischiosa. Con questa lettera le richiedo la cancellazione del progetto da parte dell'Enel. Il Cile è un paese in via di sviluppo, da qualche mese fa parte del gruppo OCSE, che gode di condizioni geografiche assai favorevoli allo sviluppo di energie rinnovabili che non danneggino l'ambiente e le comunità locali. Il paese non ha bisogno di dighe, tanto più in un territorio di grande valore ambientale quale la Patagonia. Uno studio tecnico condotto delle principali università del paese ha dimostrato che con lo sviluppo di energie pulite e dell'efficienza energetica, il Cile non ha bisogno della HidroAysén (Hall, Stephen, Román, Roberto Cuevas, Felipe, "necessario dighe in Patagonia? L'analisi del futuro energetico del Cile, otto libri, Giugno, 2009, p. 34-5).
Il progetto HidroAysén nel sud del Cile rappresenta una seria minaccia per il progresso del paese, poiché le dighe sono tecnologie energetiche ormai obsolete, basate su un sistema energetico centralizzato, che avrebbe come unico effetto quello di scoraggiare lo sviluppo delle energie pulite.
L'esecuzione dei lavori rischia anche generare una situazione di monopolio del commercio di soffocare le aspirazioni nazionali ad un mix energetico diversificato, il più idoneo alle sfide del nuovo millennio.
Insistiamo sul fatto che il progetto HidroAysén rappresenta vantaggi per lo sviluppo del Cile, al contrario, lo ostacola, influenzandone il potenziale di crescita, violando la natura e i diritti delle persone che abitano questi territori. Il progetto comporterà danni gravi e irreversibili alla la geografia del paese: la posa di oltre tremila chilometri di cavi causerà un impatto incompatibile col turismo, che guarda ormai alle bellezze naturali del Cile meridionale. L'alterazione dei fiumi avrà impatti sulla qualità delle acque, danneggiando gravemente l'ecosistema, le specie animali e vegetali, alcune delle quali in via di estinzione. Le opere proposte comporteranno un cambiamento dello stile di vita di popolazioni che per generazioni hanno generato ricchezza umana e culturale nella regione di Aysen, nella Patagonia cilena
L'Enel è una società che da tempo sviluppa tecnologie sostenibili e compatibili con l'ambiente. Il progetto HidroAysén non è coerente con l'immagine di sé che l'Enel propone nel mondo. Per questo La invito, come Presidente dell'Enel, a fare un passo indietro e rinunciare alla distruzione del vasto e prezioso territorio della Patagonia cilena con il progetto HidroAysén, e di impegnarsi invece a portare nel Cile con le nuove tecnologie basate sulle fonti rinnovabili e non convenzionali.


Distinti saluti
______ (Nome e Cognome)

--> Invia

 

 

 

Joomla templates by a4joomla