Roma, 8 ottobre 2003 - Il magico libro scopre la carta riciclata. Su proposta della coalizione canadese "Market Initiative", JK Rowling, l'autrice di Harry Potter, ha chiesto una condizione al proprio editore: che i suoi libri fossero stampati su carta riciclata, amica delle foreste.
Molta della cellulosa impiegata per l'editoria proviene dalle foreste primarie di Finlandia e Canada ed anche dalla Russia, dove il 50% dell'attività di taglio si stima sia illegale. Molti libri per ragazzi sono stampati anche nel sudest asiatico, su cellulosa che potrebbe venire dalla distruzione delle ultime foreste tropicali dell'Indonesia, habitat dell'orgango.
In Canada, dove è nata la campagna ambientalista, già 35 case editrici, tra cui "Random House" e "Penguin" e 3 milioni di libri ( tra cui "Harry Potter e l'Ordine della Fenice") sono stati stampati su questa carta che non comporta la distruzione delle foreste.
Solamente con l'edizione canadese dell'ultimo libro di JK Bowling, stampato su carta riciclata, sbiancata senza cloro sono stati risparmiati:
- 39.320 alberi
- 63.435.801 litri d'acqua, abbastanza da riempire 42 piscine olimpiche
- 854.988 chili di rifiuti solidi
- elettricità corrispondente al fabbisogno di una casa per 262 anni
- gas serra emessi da un'auto in 5.3 milioni di chilometri
L'iniziativa sbarca in Italia con Greenpeace, che ha presentato alla Fiera del Libro di Torino un manuale tecnico per gli editori su come passare a carta "amica delle foreste", La Via Della Carta. L'Italia è purtroppo uno degli ultimi paesi europei nel riutilizzo della carta. La nostra industria cartaria utilizza di preferenza cellulosa vergine a fibra lunga che proviene dall'abbattimento di alberi millenari a crescita lenta. Questa risorsa, essendo considerata la più economica e adatta per carte sottili e resistenti, rappresenta attualmente il maggior ostacolo allo sviluppo del riciclaggio. Per rimuovere questo ostacolo è sorto un marchio indipendente, l'Fsc (Forest Stewardship Council) che certifica, anche per la cellulosa vergine, l'ecocompatibilità ma anche il rispetto dei diritti dei lavoratori, dei popoli indigeni e delle comunit locali.
Attualmente il mercato della cellulosa à uno dei motori della distruzione delle foreste primarie: tra i maggiori esportatori abbiamo il Canada, la Russia, i Paesi Scandinavi e l'Indonesia. Le industrie italiane importano mediamente 25.500 tonnellate l'anno di cellulosa e nonostante le nuove tecnologie e l'uso minore di carta che dovrebbe conseguirne, si stima che la produzione di carta a livello globale crescerà del 77% tra il ,97 e il 2020. Per produrre la cellulosa, si procede con il metodo più sbrigativo ed economico: le foreste secolari sono oggetto di taglio a raso, che consiste
nell'abbattimento indiscriminato di tutti gli alberi in vaste aree di foresta. A meno che i governi, le industrie e i consumatori non agiscano, gli ambientalisti stimano che nei prossimi trent'anni tutte le foreste
primarie del mondo potrebbero andare perdute. Tra soli cinque anni rischiamo di perdere quelle di Sumatra e di Giava, la foresta tropicale primaria più estesa e conservata dopo quella brasiliana.
Nessuna delle maggiori case editrici utilizza carta riciclata o certificata secondo standard affidabili come il FSC (Forest Stewardship Council).
Le adesioni degli scrittori italiani: Fulvio Abbate, Edoardo Albinati, Niccolò Amanniti, Stefano Benni, Veronica
Bonelli, Riccardo Brun, Filippo Casaccia, Giovanni Dal Ponte, Gudrun Dalla Via, Sandrone Dazieri, Andrea De Carlo, Giancarlo De Cataldo, Luciano De Crescenzo, Erri De Luca, Otto Gabos, Girolamo De Michele, Maria Ida Gaeta,
Kuki Gallmann, Rudy Ghedini, Carlo Grande, Angelo Ferracuti, Francesca Ferrua, Rosetta Loi, Maurizio Maggiani, Dacia Maraini, Silvia Mucci, Aldo Nove, Lorenzo Pavolini, Sandra Petrignani, Fernanda Pivano, Gianpaolo Racca,
Enrico Rammert, Lidia Ravera, Ugo Riccarelli, Mario Rivelli, Francesca Sanvitale, Beppe Sassu, Gabriella Sica, Enzo Siciliano, Sandro Veronesi, Wu Ming, Dario Voltolini
La guida per gli editori di Greenpeace: La Via Della Carta