Roma, 4 marzo 2004 - Mentre in Indonesia continua la deforestazione selvaggia, la nave ammiraglia di Greenpeace, Rainbow Warrior, in azione da un mese nelle acque indonesiane del Kalimantan, ha documentato 55 tra navi e chiatte sospette di trasportare legname tagliato illegalmente. Il governo indonesiano dovrebbe far rispettare la legge e impedire il taglio illegale delle ultime foreste primarie, dove vivono gli oranghi - commenta Sergio Baffoni, responsabile foreste di Greenpeace. Anche i consumatori, però, devono fare la loro parte e non comprare legno che viene dalla distruzione delle foreste". Circa il 90 % del taglio in Indonesia è illegale ed il legname è destinato a Cina, Unione Europea e Stati Uniti: l'Italia è il primo importatore europeo di cellulosa dall'Indonesia. Greenpeace è riuscita a convincere le 3 maggiori aziende del settore delle costruzioni in Gran Bretagna a non acquistare più legname dall' Indonesia.
E noi cosa possiamo fare? Greenpeace propone ai consumatori una Guida alla scelta del legno che spiega come usare un materiale naturale senza distruggere le foreste. "Il legno potrebbe rappresentare il materiale ecologico per eccellenza. Rispetto ad altri materiali come il PVC, il legno non inquina, è in grado di ricrescere, può essere ricavato ecologicamente, può durare molto a lungo, è biodegradabile e può essere reimmesso nel ciclo naturale, al termine del suo utilizzo" spiega Baffoni. L'Italia è il primo paese esportatore di mobili, e importa l'80 % del legno che impiega. I consumatori hanno un grande potere: invertire le distorsioni del mercato, e rifiutare il legno di provenienza illegale o distruttiva. Il primo suggerimento è la certificazione: il Forest Stewardship Council (FSC) rappresenta oggi il migliore standard di certificazione forestale. Purtroppo non sempre è possibile trovare legno certificato: per questo Greenpeace ha approntato una guida che spiega al consumatore, specie per specie, da dove proviene il legno, quali sono le minacce per le foreste. Un semplice semaforo (verde, rosso o giallo) indica vantaggi e pericoli delle specie più diffuse sul mercato italiano: per esempio, luce verde all'abete, al faggio e al castagno di provenienza italiana, così come al ciliegio americano, un giallo per la quercia (bisogna assicurarsi che non venga dai tagli illegali dell'est europeo) e semaforo rosso al ramino (Indonesia), al mogano (Amazzonia) e all'afrormosia (Africa) che provengono con tutta probabilità da taglio distruttivo. Così come luce rossa al teak della Birmania, la cui estrazione finanzia da decenni una cruda guerra civile.
Scarica la guida: http://www.greenpeace.it/new/guida_legno"