Il viceministro dell'Agricoltura André de Jesus Moda ha annunciato l'avvio di un inventario delle foreste del paese. L'inventario consentirà di sfruttare le foreste in modo più razionale, allo scopo di rispondere alla richiesta nazionale e internazionale di prodotti forestali.
Secondo il funzionario, lo sfruttamento forestale è stato condotto in modo tradizionale dalle popolazioni locali e da alcune imprese attive nelle aree di ricche di foreste.
Il risultato è stata la diffusione di incendi forestali illegali, i cui impatti sull'ecosistema non sono ancora stati chiariti appieno.
Le foreste angolane si estendono su 53 milioni di ettari. La deforestazione è principalmente legata all'agricoltura di sussistenza, che assicura il sostentamento del 90 per cento della popolazione. Anche l'allevamento e la raccolta di legna da ardere contribuiscono al processo di degrado.
In teoria, il 10 per cento dell'Angola gode di qualche forma di protezione. Il paese ospita 5.185 specie di piante, , 930 di uccelli, 235 mammiferi, 296 rettili e 85 anfibi.
Il tasso di deforestazione è ancora relativamente basso. Tra il 1990 e il 2005 il paese ha perduto il 3 per cento della propria copertura forestale. Restano però gli effetti della deforestazione, dall'erosione del suolo alla diffusione della desertificazione e della salinizzazione.
Secondo Mongabay il governo angolano, fortemente indebitato, ha venduto numerosi concessioni forestali a compagnie del legno straniere. Anche petrolio e minerali sono una fonte di reddito per il governo, ai danni delle foreste.