Questa volta è la Nestlé, che incalzata dalla campagna di Greenpeace, ha annullato i propri contratti per le forniture di olio di palma con Sinar Mas, uno dei più grandi conglomerati Indonesia e un produttore leader di olio di palma e carta (attraverso la sussidiaria Asia Pulp & Paper).
Queste attività hanno portato Sinar Mas a espandere le proprie piantagioni, distruggendo le foreste pluviali dell'Indonesia, e mettendo a rischio specie minacciate, come l'orango e la tigre si Sumatra.
Sinar Mas è inoltre accusata di abbattere le foreste illegalmente, senza i necessari permessi. Prima di Nestlé, già Uniliver, Kraft, e Sainsbury hanno interrotto i contratti di fornitura con il conglomerato indonesiano. Il principale cliente resta ora la multinazionale agroalimentare Cargill.
Cargill ha ripetutamente rifiutato di rivelare la quantità di olio di palma acquisito da Sinar Mas e dalle imprese consociate e affiliate. Si tratta comunque di decine di milioni di dollari che affluiscono ogni anno nelle casse del principale autore della deforestazione in Indonesia.