Le mangrovie sono alberi dalle strane sembianze. Hanno radici immerse nell'acqua salata, che calano come un intreccio di cavi. Le mangrovie non sono solo belle, ma aiutano l'ambiente. Ma ora il primo studio a livello mondiale avverte che una specie di mangrovie su sei potrebbe scomparire. In seguito allo studio, undici specie di mangrovie sono state inserite nella Lista Rossa delle specie minacciate, dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UNEP). Lo studio è stato poi pubblicato dal Public Library of Science journal PLoS ONE.

 

I ricercatori hanno esaminato settanta specie di mangrovie, e hanno scoperto che tutte le foreste di mangrovie costiere sono minacciate dallo progetti di sviluppo, dagli allevamenti di gamberoni, dal taglio o altri attivià umane. Le zone più a rischio sono le coste dell'America centrale.
Secondo lo studio, che gli alberi di mangrovia forniscono servizi ecologici valutabili oltre il miliardo e mezzo di dollari. Per esempio, le zone con le foreste di mangrovie ancora intatte sono state le meno danneggiate dallo tsunami del 2004.

 

le foreste di mangrovie proteggono i terreni dall'erosione del vento, dell'acqua e dalle tempeste. Catturano carbonio, aiutando a combattere i cambiamenti climatici. E sono un essenziale terreno di riproduzione e nursery per i gamberi e numerose altre specie marine.
Secondo Beth Polidoro lavora, della Marine Global Species Assessment Unit presso l'Università di Richmond, in Virginia, circa ottanta per cento delle foreste di mangrovie in India e Sud-Est asiatico è scomparsa nel corso degli ultimi sessant'anni. L'Indonesia avrebbe perduto quasi la metà le foreste di mangrovie nella metà del tempo. Anche la Birmania (Myanmar) ha perduto molti preziosi alberi di mangrovie negli ultimi anni.
In alcune aree le scimmie giocare sui rami degli alberi, mentre i delfini nuotano tra le radici delle mangrovie.

Una delle specie più rare di mangrovia cresce in poche localià dell'Asia orientale e in India: restano appena 250 piante mature di questa specie, che potrebbe definitivamente scomparire nel giro di dieci anni. Secondo Beth Polidoro però c'è una buona notizia: il rimboschimento è un'operazione relativamente facile, e un intervento decisivo potrebbe riequilibrare la situazione.

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