Secondo un nuovo studio dell'ONU, le foreste di mangrovie declinano ad un tasso 3-4 volte superiore a quello delle foreste sulla terraferma: un quinto delle mangrovie di tutto il mondo è stato distrutto negli ultimi tre decenni.
Negli ultimi anni la perdita di mangrovie sembra essersi stabilizzata sullo 0,7 per cento annuo, ma gli autori del nuovo atlante globale delle mangrovie avvertono che un'ulteriore distruzione causata dall'acquacoltura (allevamento di gamberetti) e dagli insediamenti turistici rischia di portare a un grave danno ecologico.
In tutto il mondo le mangrovie vengono distrutte ad una velocità quattro volte maggiore delle altre foreste. E' quanto emerge dal primo monitoraggio internazionale. L'Atlante delle foreste mangrovie è il risultato di cinque anni di ricerche guidate dall'UNEP, il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. Secondo lo studio, circa un quinto delle mangrovie a del pianeta sono sparite dal 1980, e il tasso di deforestazione è ora dello 0,7 per cento l'anno. A causa dell'intervento umano sono andati perduti circa 50.000 chilometri quadrati di mangrovie, un quarto dell'estensione originale.
le foreste di mangrovie si trovano lungo le fasce costiere, soprattutto nei delta dei grandi fiumi, e sorgno dove l'acqua dolce s'incontra con l'acqua di mare. Secondo un precedents studio diffuso dall'UNEP, vengono distrutte prevalentemente per fare posto dall'agricoltura, all'allevamento di gamberetti e allo sviluppo urbano e turistico.
Achim Steiner, direttore esecutivo di UNEP, ha sottolineato i "il danno immenso per la natura e le popolazioni, causato dalla perdita delle mangrovie", e ha sottolineato l'importanza di politiche di conservazione. "Scienza ed economia possono orientare verso nuove politiche - ha spiegato - Le aree protette salvaguardano circa un quarto delle residue foreste di mangrovie e diversi paesi si apprestano ad avviare nuove politiche di riabilitazione".
Un nuovo pericolo viene però dal potenziale innalzamento del livello del mare. Le mangrovie seguirebbero l'avanzata delle acque, ma troverebbero la strada sbarrata dagli insediamenti umani.