Mississauga, Canada, 12 Febbraio 2007- Attivisti di Greenpeace in azione in Canada, presso la sede della Kimberly-Clark, proprietaria di marchi famosi in tutto il mondo, come Scottex e Kleenex, per dire no alla distruzione delle foreste boreali canadesi. In quattro si sono rinchiusi negli uffici del noto produttore dei marchi Kleenex e Scottex, mentre nei corridoi altri attivisti hanno sparso trucioli di legno, diffondendo il rumore di motoseghe per simulare l'abbattimento delle foreste boreali.
Questa protesta è solo l'ultimo episodio di una serie di iniziative organizzate in Europa, Stati Uniti e Canada, per chiedere alla Kimberly-Clark di rispettare le foreste. La Kimberly-Clark dice di essere un'impresa responsabile che rispetta rigorosi standard ambientali, ma attraverso i propri fornitori di cippati - trucioli di legno che si usano per fabbricare la cellulosa e la carta - impiega un grande quantitativo di fibre provenienti dalle foreste pluviali temperate.I prodotti in carta per uso domestico destinati al mercato statunitense sono ad esempio realizzati con fibre vergini, provenienti in misura consistente da operazioni distruttive in Ontario e Alberta.
Lo scorso novembre, gli attivisti di Greenpeace sono entrati in azione anche in Italia: a Torino - in pieno centro storico - hanno collocato dieci water davanti alla sede della direzione della Kimberly-Clark. In ogni water, un piccolo albero ricordava tutte le piante abbattute per fabbricare carta igienica e altri prodotti usa-e-getta. Un gruppo di climber aveva invece aperto un gigantesco striscione con la scritta Kimberly-Clark non buttare le foreste primarie nel water".
Eppure le alternative ci sono. E i buoni esempi non mancano. Mentre la Kimberly-Clark rosicchia, rotolo dopo rotolo, le ultime foreste primarie, la Cascades - uno dei colossi nordamericani del settore - impiega, ad esempio, nel suo ciclo produttivo il 97 per cento di fibre riciclate. La Kimberly-Clark è molto indietro, con appena il 29 per cento di materia prima riciclata.
Greenpeace chiede alla Kimberly-Clark di incrementare in modo sostanziale la percentuale di fibre riciclate nei propri prodotti, rifornendosi - ove necessario - di fibre vergini certificate Fsc.