L’APP comunica nella suo spazio pubblicitario a pagamento il suo impegno per la salvaguardia di 1060 kmq della riserva delle tigri di Senepis, di 100 kmq della riserva di Taman Raja e di 1720 kmq della Riserva della Biosfera UNESCO di Giam Siak Kecil. Peccato che intorno a questo, non comprovato, impegno si dipanano distese di piantagioni di palma da olio che hanno preso il posto di foreste tagliate proprio dalla stessa APP e chilometri quadrati di ecosistemi distrutti dal taglio a raso operato dall’azienda per realizzare carta. Da più di dieci anni l’APP trasforma le foreste e le torbiere in piantagioni di acacia per produrre cellulosa, distruggendo l’intero ecosistema e l’habitat di specie minacciate come l’orango e la tigre di Sumatra. Proprio le pressioni internazionali avevano portato molte aziende ad interrompere i contratti commerciali con l’APP e, questa, per recuperare il disavanzo economico aveva deciso di affacciarsi su nuovi mercati come quello tedesco ed italiano. Nel Belpaese ha subito trovato l’accoglienza a pagamento di giornali che ben dovrebbero, in base a quanto professano, guardarsi dall’ospitare sponsorizzazioni di chi sta distruggendo uno dei più straordinari ecosistemi del pianeta.
La APP fa parte del gruppo Sinar Mas Group e produce in Indonesia e Cina carta da fotocopie, cartoncini, cartoni che esporta in tutto il mondo ed è il primo produttore di cellulosa in Indonesia. La situazione delle foreste tropicali delle isole indonesiane ed in particolare del Borneo e di Sumatra è catastrofica. Le analisi satellitari rivelano che quasi il 60% delle foreste vergini è stato deforestato per far posto a piantagioni di palma da olio, cocco e per produrre carta. In queste foreste vive la più alta biodiversità del pianeta e molti animali sono minacciati dai continui tagli. La popolazione di orango, specie strettamente dipendente dalla canopea forestale nella quale vive, subisce pesantemente gli effetti della deforestazione e si trova in uno stato di grave declino che ne minaccia la sopravvivenza. Anche tucani, camaleonti e scimmie, insieme alla rarissima tigre, rischiano di scomparire per sempre. Tutto questo per produrre olio di scarsissima qualità che finisce nelle merendine di mezzo mondo e quaderni in pura cellulosa che molte aziende di cartoleria, comprese quelle colpevolmente sponsorizzate da alcune grandi associazioni ambientaliste, producono per la vendita a basso costo.