L'accordo di pace nelle foreste della Tasmania si fa sempre più vicino, e con esso la protezione di oltre 430.000 ettari da trasformare in parchi nazionali, in cambio della prosecuzione delle operazioni di abbattimento di alberi in altre foreste naturali. L'accordo è stato raggiunto un anno dopo i colloqui volti a per porre fine alla maggiore controversia ambientale del paese negli ultimi 30 anni.
La palla passa ora ai governi federali e statali con la richiesta di oltre 100 milioni di dollari di sovvenzioni al settore. L'accordo è entrato nella fase cruciale da quando il gigante del legno Gunns Ltd si è impegnato a fermare l'abbattimento nelle foreste naturali.
A quanto riporta il Sidney Morning Herald, il ministro dell'Ambiente, Tony Burke, ha definito l'accordo''storico'', ma ha anche messo le mani avanti, avvertendo che il governo Gillard non avrebbe dato una risposta prima di visionare tutti i dettagli.
Tuttavia, il leader del Verdi, Bob Brown, ha richiesto la protezione per altri 142.000 ettari di foresta, come originariamente richiesto dalle associazioni ambientalisti, e ha richiesto che il più grande gruppo forestale ancora attivo nelle foreste naturali, la malese Ta Ann Ltd, si impegni a dismettere le operazioni in foresta primaria.
Le foreste che saranno trasformate in parchi nazionali sono:
- la foresta naturale di eucalipti della Tasmania orientale, sede di aspri conflitti ambientali;
- la foresta pluviale Tarkine, nell'area nord-orientale dell'isola;
- spot minori di foreste aride lungo la costa orientale.
I due principali attori dell'accordo sono l'Australian Conservation Foundation e Environment Tasmania, mentre la Wilderness Society, è uscita dai colloqui il mese scorso per la mancanza di progressi e esprime dubbi sull'accordo.