Greenpeace, WWF e Verdi neozelandesi puntano l'indice su Cottonsoft di alimentare la distruzione delle foreste pluviali dell'Indonesia. Cottonsoft si rifornisce dalla Asia Pulp & Paper (APP) considerata dagli ambientalisti una delle imprese cartarie più distruttive. Dopo che Cottonsoft aveva rifiutato di fornire i nomi dei suoi fornitori, sostenendo che Greenpeace non forniva garazie sulla gestione di dati sensibili, Greenpeace ha fatto analizzare le fibre della carta, e dalle analisi è emersa la presenza di legni provenienti dalle foreste pluviali.


La distruzione delle foreste pluviali per fabbricare carta sta minacciando la sopravvivenza della tigre di Sumatra, specie in pericolo critico, di cui solo 400 esemplari ancora sopravvivono in libertà.
Le famiglie neozelandesi l'anno scorso hanno speso 124 milioni di dollari in carta igienica. Cottonsoft, e i due marchi delle controllate Kiwisoft e Paseo, sono stati etichettati "rosso" nella guida prodotta dagli ambientalisti.

Cottonsoft nega le accuse di Greenpeace. "Queste accuse sono del tutto erronee - ha dichiarato Steve Nicholson, direttore della Cottonsoft - Tutti Cottonsoft quattro marchi al dettaglio hanno certificazione secondo PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification), il più grande programma di certificazione forestale. Inoltre, il nostro fornitore APP, protegge le specie rare e minacciate, e colloca la tutela si specie come la tigre di Sumatra, al centro delle proprie politiche operative e di responsabilità sociale s'impresa".

Secondo Cottonsoft, la APP usa legno certificato PEFC, ma - fa notare Greenpeace - questo non fa che dimostrare la debolezza di questo standard: "Delle due l'una: o Cottonsoft ha preso in giro deliberatamente i consumatori neozelandesi, raccontando che tutti i propri prodotti sono certificati, oppure Cottonsoft ha involontariamente ammesso che i prodotti certificati PEFC contengono fibre provenienti dalle foreste pluviali".

 

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