Greenpeace ha esortato il governo della Repubblica democratica del Congo (RDC) ad annullare i "permessi artigianali di taglio" che vengono utilizzati per coprire operazioni industriali, una pratica illegale che elude chiaramente la moratoria sulle nuove concessioni industriali di taglio.L'appello segue il rapporto pubblicato dal Réseau Ressources Naturelles (RRN) e da Greenpeace, che illustra la recente impennata delle operazioni industriali di taglio e prelievo di legname, travestite da operazioni artigianali.

 

"Queste operazioni sono al di fuori di qualsiasi controllo o monitoraggio, in un clima di impunità. Molte imprese stanno aggirando la moratoria sulle nuove autorizzazioni di taglio " spiega Juvin Akiak, di Greenpeace Africa.

La moratoria vigente in materia di assegnazione di nuove concessioni industriali di taglio, proibisce al governo congolese di firmare nuovi accordi con le compagnia del legno per operazioni su scala industriale. Ma il rilascio dei permessi di registrazione artigianali sembra essere aumentato drammaticamente negli ultimi anni. "Il taglio artigianale è previsto per piccoli imprenditori e comunità di villaggio, mentre il taglio industriale è portato avanti da imprese organizzate. Ora vediamo sempre più operazioni di deforestazione industriale effettuate da grandi imprese utilizzando permessi artigianali, una autentica violazione del moratoria ", aggiunge Irène Wabiwa, di Greenpeace Africa.

La ricerca ha dimostrato inoltre che nella provincia di Bandundu, quasi tutti i permessi di taglio artigianale non sono state emesse dal governatore provinciale, come previsto, ma dal Ministero dell'Ambiente nella capitale Kinshasa. "Questo crea nuova confusione, perch√© le autorizzazioni rilasciate dal Ministero come 'permessi di artigianali', ma vengono poi date per 'operazioni su scala industriale. Insomma, la moratoria non è mai stata applicata correttamente", continua Wabiwa.

Greenpeace chiede al governo congolese ad assicurare che i diritti legali delle comunità forestali locali siano rispettati e che le operazioni di taglio artigianali siano monitorati e controllate. "E' ora di agire rapidamente per fermare questa distruzione incontrollata, e preservare la foresta e la sua biodiversità per il nostro paese e il nostro popolo", conclude Akiak.

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