Roma, 1 luglio 2008 - E'stata presentata oggi 'Ecosistema Incendi 2008', un indagine che fotografa la situazione dei comuni italiani nella lotta agli incendi boschivi realizzata nell'ambito della campagna nazionale 'Non scherzate col Fuoco' di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, patrocinata dal Corpo Forestale dello Stato.
Secondi i dati dello studio resta alto l'allarme incendi in Italia ma migliora l'attenzione dei comuni più colpiti dalle fiamme. Uno su due, infatti, realizza il catasto delle aree percorse dal fuoco, strumento fondamentale nel contrasto della speculazione che spinge gli incendiari ad appiccare i roghi. Ancora poche invece le amministrazioni che applicano pienamente la legge quadro in materia d'incendi boschivi (353/2000) ferme al 6% e scarsa è anche l'informazione alla popolazione e la prevenzione: solo il 14% dei comuni realizza campagne specifiche per le scuole e i fruitori dei boschi e circa un comune su quattro svolge attività di manutenzione e avvistamento dei focolai sul nascere. Al Sud e alle isole va invece il primato delle amministrazioni virtuose con il 56% dei comuni che svolgono complessivamente un lavoro positivo di prevenzione dei roghi. Il Nord Italia, con il 44% dei comuni meritori, viene superato anche dal Centro a quota 47%.
Un comunicato di Legambiente rende noto che lo scorso anno sono aumentati vertiginosamente i roghi (passati dai 5.643 del 2006 a 10.614 del 2007) e gli ettari di foreste andati in fumo, ben 225.563 ettari rispetto ai 39.941 dell'anno precedente. In salita anche il numero dei comuni coinvolti dal fenomeno: erano 1.355 nel 2006, sono 2.188 nel 2007. Calabria, Campania e Sicilia restano le regioni più colpite, dove solo nel 2007 sono divampati quasi 5.000 incendi - circa la metà di quelli di tutta Italia - che hanno bruciato quasi 60 mila ettari di boschi. Incendi per lo più gravi e di grandi dimensioni: è di 21,3 ettari la superficie media per ogni rogo, la più alta mai registrata dal 1970.
Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ha dichiarato: 'Il fatto che da un anno all'altro sia praticamente raddoppiato il numero dei comuni che realizza il catasto delle aree bruciate è senza dubbio un dato fondamentale, raggiunto anche grazie alle ordinanze emanate dal Governo su sollecito della Protezione Civile che supportano i comuni ad applicare una volta per tutte quello che prevede la legge dal 2000. Un dato che sorprende soprattutto in quelle regioni più colpite dai roghi interessate dall'ordinanza e che negli anni passati risultavano spesso più in ritardo, come la Campania, il Lazio, la Puglia e la Calabria. Segnali positivi che segnano finalmente un cambio di rotta concreto e decisivo, ma che non può bastare di fronte ad una piaga tanto vasta e devastante'.
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