Belém, 29 Gennaio, 2009 - I pascoli della discordia sono quelli che avanzano nel cuore della foresta amazzonica e la spolpano pezzo per pezzo.  E' quanto emerge dal rapporto presentato oggi da Greenpeace al Social Forum Mondiale, allegando una nuove serie di mappe della deforestazione.  Dal 1996 al 2006 ben 10 milioni di ettari (un'area pari a un terzo l'Italia) sono stati tagliati a raso a causa dell'allevamento bovino. Oggi il Brasile, che possiede la mandria commerciale più grande del mondo, è il principale esportatore di carne e pelle bovina e il governo brasiliano intende, inoltre, raddoppiare la propria capacità di esportare questi prodotti entro il 2018.  
L'allevamento bovino si configura cos' come il principale motore della deforestazione nell'Amazzonia brasiliana: il 79,5% delle aree recentemente deforestate in Amazzonia è stato destinato al pascolo.  
 
Il rapporto: Amazzonia arrosto. L'impronta ecologica dell'allevamento bovino nello stato del Mato Grosso denuncia la relazione diretta tra l'espansione dell'allevamento bovino e il dilagare della distruzione del polmone del mondo, concentrando l'attenzione sullo stato del Mato Grosso, la regione amazzonica con il più alto tasso di deforestazione. 
 
"Il governo brasiliano vuole finanziare un ulteriore sviluppo del comparto zootecnico. Questo contraddice gli impegni del Brasile nella lotta alla deforestazione - denuncia Chiara Campione, Responsabile della campagna foreste di Greenpeace Italia. - Il Brasile è il quarto paese emettitore di Co2 a livello globale. In un paese in cui il 75% dei gas serra emessi dipendono proprio dalla deforestazione. Il governo dovrebbe prendere misure drastiche per fermare anziché stimolare l'espansione delle attività legate all'allevamento."  
 
Il prossimo dicembre, i leader del mondo intero si incontreranno a Copenhagen per il vertice dell'Onu, che deciderà le misure per affrontare il riscaldamento globale del pianeta. Le la distruzione delle foreste tropicali è responsabile di ben un quinto delle emissioni di gas serra, e qualsiasi accordo per salvare il pianeta dal cambiamento climatico dovrà includere misure per fermare la deforestazione.  
 
Il rapporto di Greenpeace "Amazzonia Arrosto" delinea inoltre le misure che il governo brasiliano deve mettere in atto per raggiungere l'obiettivo di "Deforestazione Zero" entro il 2015, momento in cui le emissioni di gas serra a livello globale dovranno iniziare a calare drasticamente.  
 
http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/amazzonia-bovini-deforestazione
 
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