L'Amazzonia salvata dalla crisi economica? Sembra proprio di si. Il crollo della domanda di legname, carne bovina e soia ha rallentato drasticamente l'abbattimento della foresta.
Tra l'agosto del 2008 e il luglio del 2009 il disboscamento della più grande foresta del pianeta si è ridotto del 45%, il livello più basso di deforestazione registrato negli ultimi 21 anni. Secondo i dati diffusi dall'Inpe (Istituto nazionale delle ricerche spaziali), nel periodo preso in considerazione l'aerea disboscata è passata da 12.911 a circa 7.008 chilometri quadrati.

Secondo dati diffusi ufficiosamente, il governo brasiliano punta a ridurre la deforestazione affinché nel 2020 sia dell'80% rispetto al livello del 2005. Negli ultimi anni il governo ha attuato una forte politica di riduzione del taglio illegale, ma al tempo stesso ha promosso progetti infrastrutturali che secondo gli ambientalisti minaccerebbero l'Amazzonia. Una gran parte del calo della deforestazione nei mesi indicati è stato addebitato dagli analisti alla crisi economica mondiale, che ha drasticamente abbassato la domanda di prodotti come carne bovina legname e soia, all'origine della devastazione della foresta.

 

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