La Repubblica del Congo doveva ospitare questa settimana un forum internazionale sui diritti dei Pigmei, cui hanno partecipato oltre più di 500 persone, inclusi rappresentanti delle Nazioni Unite.
Ma secondo fonti governative, la riunione "è stata rinviata a causa degli impegni dell'esecutivo", aggiungendo che era stata riprogrammata per il febbraio dell'anno prossimo.

"Ci sono anche altre ragioni di natura finanziaria" ha aggiunto il funzionario.
Spesso emarginati, i pigmei sono nomadi che vivono nelle grandi foreste del centro Africa, dove è riconosciuto il bacino del Congo come vitale per il pianeta come la seconda fonte naturale di ossigeno dopo la foresta amazzonica.
Si stima che nel Bacino del Congo vivano oltre tre milioni di pigmei.
Il ministro dell'Economia e delle Foreste, Henri Djombo aveva annunciato la scorsa settimana che lo scopo del meeting era quello di "elaborare e adottare un piano d'azione per tutelare i diritti e l'emancipazione dei popoli indigeni dell'Africa centrale".
"I popoli indigeni (Pigmei), sono attori a contatto diretto con la biodiversità e lavorano per gestirla in in modo sostenibile. Abbiamo molto da imparare da loro, dobbiamo andare con umiltà alla loro scuola," aveva spiegato Djombo. Bella dichiarazione. Poi la conferenza è stata rinviata.

 

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