Per commemorare la Giornata nazionale dell’Indio, diverse centinaia di indigeni brasiliani hanno occupato nei giorni scorsi il Congresso per protestare contro tentativi di modificare la legge che protegge i loro diritti sulle terre ancestrali.  Il Congresso infatti si appresta a votare un emendamento costituzionale che mina i loro diritti sui territori indigeni, togliendo loro il diritto alla demarcazione. L'emendamento 215 è stato proposto dalla lobby agraria brasiliana, di cui fanno parte i latifondisti che hanno occupato abusivamente i territori indigeni. Il diritto degli indios a demarcare i propri territori (demarcazione sottoposta ad approvazione da parte delle autorità) ha notevolmente velocizzato le operazioni, dopo che per decenni le tribù indigene hanno dovuto guardare le loro terre occupate dai latifondisti e compagnie del legno, mentre le autorità demandate alla demarcazione non facevano un passo.

 L'occupazione, organizzata da rappresentanti di diverse tribù, continuerà fino alla revoca dell'emendamento.

 L'industria della canna da zucchero, in piena espansione grazie al boom del biodiesel, prospera aprendo piantagioni nei territori degli Indios Guaranidel, nel Mato Grosso del Sud. Secondo Survival, l'ondata di suicidi che ne sta falcidiando la popolazione è da considerarsi legata alla povertà, alla malnutrizione e al disagio culturale dovuti alla perdita dei loro territori ancestrali.  Sul soffrono di malnutrizione, violenza e omicidi, e di uno dei tassi di suicidio più alti al mondo.

Anche gli indigeni yanomami Hutukara si battono per riavere le loro terre che - malgrado un'ingiunzione del tribunale - continuano ad essere occupate dagli allevatori di bestiame. Gli Indios Munduruku si battono contro la costruzione di  una serie di dighe idroelettriche lungo il Tapajós, affluente del Rio delle Amazzoni, dove sono stati dispiegati la polizia e l'esercito per tacitare le proteste indigene.

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