In Brasile, lo spietato avanzare della "frontiera della soia" sta distruggendo i fiumi e la foresta di una delle tribù meno conosciute dell'Amazzonia, gli Enawene Nawe.
Vaste aree di foresta incontaminata vengono disboscate per lasciar spazio a infinite distese di soia, inframmezzate da enormi fattorie e grandi allevamenti di bestiame, controllati entrambi dai potenti politici locali e nazionali.
La soia si sta rivelando la nuova minaccia per la foresta amazzonica e i popoli che la abitano. Quasi metà della deforestazione, il 48,1%, è stata registrata nel Mato Grosso, governato dal maggiore produttore singolo di soia al mondo, Maggi. Dei 12.576 chilometri quadri persi nello Stato, il taglio su 4.176 è stato autorizzato dal governo, mentre il resto è illegale.