I cacciatori-raccoglitori Penan abitano da tempo immemorabile le foreste del Sarawak, nel Borneo. Una sentenza emessa dal tribunale malese potrebbe permettere alle tribù che vivono sull’isola del Borneo di fermare la deforestazione e le piantagioni di palma da olio che stanno distruggendo le loro foreste.
La Corte Federale malese ha stabilito che i popoli indigeni del Sarawak, la regione malese del Borneo, hanno diritto alle terre ancestrali di caccia e raccolta. Sino ad oggi, il Sarawak non aveva mai riconosciuto i diritti dei popoli tribali alla terra ancestrale a meno che non fossero in grado dimostrare di praticarvi l’agricoltura sedentaria da molti anni.
Da tempo, i Penan e altre tribù del Sarawak si battono di fermare le compagnie che, per fare posto alle piantagioni di palma da olio, radono al suolo la foresta da cui dipende la loro sopravvivenza. Ma la difesa legale della loro terra era tecnicamente molto difficile perché i Penan sono prevalentemente cacciatori e raccoglitori e coltivano solo piccoli orti.
Per decenni il governo dello stato del Sarawak ha concesso la terra dei Penan a compagnie del legname e imprenditori, senza consultare le tribù. Le operazioni industriali nella foresta inquinano i fiumi, uccidono i pesci e mettono in fuga la selvaggina da cui dipende la sopravvivenza del popolo.
Survival International ha salutato positivamente la sentenza.