Greenpeace Russia ha chiesto al presidente russo il ripristino degli investigatori forestali, per proteggere la più grande foresta al mondo.  Dmitri Medvedev ha ricevuto una petizione di oltre 42.000 firme per il ripristino nella Federazione la guardia forestale demaniale. "La mancanza di tutela nei boschi - recita il messaggio di Greenpaeace al presidente russo - ha portato alla crescita delle discariche, al disboscamento illegale, agli incendi incontrollati e ad espropri. Per proteggere le foreste, la Russia ha bisogno di conservare un presidio demaniale indipendente con un numero adeguato di ispettori". Insomma veri e propri agenti che difendano 'la Foresta delle Nevi', la più grande del mondo.
Il taglio illegale é infatti fortemente incentivato dalla pressante richiesta dei mercati cinese e giapponese, che rappresentano, al momento, la maggiore minaccia per le ricche risorse boschive temperate della regione sud-orientale. Le foreste nord-orientali sono invece minacciate dalla crescita della domanda russa. Nei prossimi 10 anni, il taglio illegale metterà a repentaglio la sopravvivenza di queste stupefacenti aree verdi. Il colosso malaisiano Rimbunan Hijau, ha ottenuto due contratti che gli assicurano per 50 anni lo sfruttamento delle foreste lungo il Mar del Giappone, per esportare tronchi grezzi verso i mercati della Cina, del Giappone e della Corea del Sud. La Russia asiatica rappresenta tutta l'area orientale della Federazione Russa, e copre oltre 663 milioni di ettari (45% del territorio). La foresta delle Nevi della Russia asiatica comprende aree di foresta intatta che vanno dall'area artica della Sakha settentrionale, fino alle regioni subtropicali che costeggiano i fiumi Amur e Ussuri.

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