Il palissandro abbattuto illegalmente subito dopo il colpo di stato che ha portato alla caduta del governo malgascio nel 2009, continua ad essere contrabbandato utilizzando piccole imbarcazioni, che caricano il legname su grosse navi in attesa al largo. Nel corso dell’ultimo anno è emerso un nuovo fenomeno: i tronchi di palissandro abbattuti illegalmente sono progressivamente scomparsi dai depositi.
Nei primi mesi del 2013, i trafficanti di Maroantsetra hanno battuto la penisola di Masoala e offerto 450 dollari per famiglia affinché chiudessero un occhio sul traffico di palissandro. Intanto grandi navi da trasposto ancorate al largo, e non visibili dalla riva, hanno iniziato a raccogliere i tronchi trasportati nottetempo con piccole e anonime imbarcazioni. Incoraggiati dall’inettitudine e dall’incredulità delle autorità giudiziarie locali, i trafficanti hanno iniziato a operare anche in pieno giorno, e le "navi madre" sono ora ben visibili dalla riva. Nel frattempo, le score di palissandro sonno rami agli sgoccioli.
Le esportazioni di palissandro sono state ufficialmente bandite in Madagascar dal 2010. Tra allora e il 2012, i commercianti di legname hanno insistito per la rimozione del bando. Poi hanno iniziato a fare da sé, e 500.000 tonnellate di tronchi di di palissandro hanno preso il volo.
Il taglio illegale di palissandro ha subito un’impennata nel nord-est del Madagascar in seguito al colpo di stato del 2009, che ha rimosso il presidente Marc Ravalomanana. Approfittando dei disordini, le foreste più preziose dell’isola sono state saccheggiate. Il taglio è anche associato all’espansione del commercio di selvaggina ai danni di lemuri e di altre specie in via di estinzione poi vendute nei ristoranti.