Yangon 18 luglio 2007 - Gli ambientalisti lanciano un grido d’allarme per l’imponente traffico clandestino di legno pregiato che dal Myanmar fa rotta verso la Cina, sfuggendo ai controlli alla frontiera predisposti dal governo: essi sottolineano che le foreste del Paese rischiano “la distruzione totale”  se il traffico non verrà fermato. Fonti anonime dell’organizzazione ambientalista Pan Kachin Development Society denunciano che “nel solo mese di aprile ogni giorno più di 80 camion hanno attraversato il confine cinese”.
Per la giunta del Myanmar il legno è una delle principali risorse economiche, oltre che una fonte di sostentamento per i due gruppi etnici Kachim, dislocati al confine con la Cina, i quali più volte in passato hanno auspicato il blocco del traffico illegale di legname pregiato.
Le autorità cinesi locali, a dispetto delle indicazioni giunte dal governo di Pechino, non sembrano prendere in seria considerazione il problema, lasciando delle sacche sguarnite lungo i confini all’interno delle quali i trafficanti possono perpetrare i loro commerci.  
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