Cresce il numero delle voci critiche verso la decisione del governo ugandese di impiegare l'esercito per proteggere le foreste.
Nel novembre 2008 il ministro dell'Ambiente ugandese Maria Mutagamba ha annunciato l'impiego dell'esercito nelle foreste del paese per contrastarne lo sfruttamento illegale. Ma secondo Beatrice Anywar, ministro dell'Ambiente ombra, si tratta in realtà di un dispiegamento volto a controllare le infiltrazioni di ribelli, una operazione militare di controguerriglia che poco ha a che fare con la protezione delle foreste. Infatti la repressione dei crimini forestali richiede personale appositamente addestrato, un tipo di addestramento specifico che non rientra nella formazione dell'esercito. Alcuni dubbi sull'operazione sono anche legati alla scarsa attenzione fino ad ora mostrata dal governo verso la protezione degli ecosistemi forestali. E' noto il controverso caso della foresta di Mabira, che il presidente Museveni due anni fa ha tentato di trasformare in piantagioni di canna da zucchero, scatenando una vera e propria rivolta. Pochi mesi un alto dirigente della Riserva Forestale di Budongo ha dato le dimissioni per protestare contro l'isolamento da parte delle autorità nella sua lotta contro il taglio illegale, che gode di protezioni dall'alto.