Pekambaru, 26 dicembre 2008 - Le associazioni ambientaliste di Sumatra protestano contro la chiusura dell'inchiesta sul taglio illegale nella provincia di Riau, che ospita gran parte delle residue foreste dell'isola.
Secondo Wwf, Jikalahari e Whali il governo ha perduto un'occasione storica di ripulire il settore forestale dalla corruzione e dall'illegalità, e di mostrare credibilità al mondo intero. Infatti l'inchiesta aperta dal precedente capo della polizia, il brigadiere Suciptadi aveva per la prima volta smosso il velo di omertà e collusioni che da decenni regolava il settore forestale della regione, e che ha portato a uno dei tassi di deforestazione più alti del mondo.
L'inchiesta metteva in discussione tutto il settore forestale, dai colossi indonesiani della carta APP e APRIL, allo stesso ministro delle foreste Malam Sambat Kaban. E' quest'ultimo che l'ha avuta vinta, ottenendo la sostituzione del capo della polizia, e quindi l'affossamento dell'inchiesta.
Il nuovo capo della polizia di Riau, gen. Hadiatmoko ha annunciato il blocco delle indagini in quanto le imprese coinvolte erano provviste di licenze ministeriali. Insomma, la scoperta dell'acqua calda! Il problema però è che queste licenze erano state rilasciate su misura, in modo illegale. Proprio su tale aspetto verteva l'indagine, e per questa ragione era arrivata a coinvolgere i vertici stessi del Ministero delle Foreste.
"Chiediamo il licenziamento del nuovo capo della polizia - ha dichiarato Johny Setiawan Mundung dell'associazione indonesiana Walhi, che fa capo a Friends of the Earth - la chiusura dell'inchiesta, in questi termini, è illegale, e offende il senso di giustizia dei cittadini". Nel novembre 2007, la commissione interministeriale nominata dal Presidente della Repubblica Yudhoyono per dirimere il caso, aveva sottolineato la necessità di proseguire l'azione legale.
Il cambiamento di rotta a Riau sembra frutto di una virata più generale: solo pochi giorni prima le dirigenze di APP e APRIL avevano avuto un vertice di alto livello con il vicepresidente Jusuf Kalla. Intanto il 18 dicembre la polizia attaccava e distruggeva un villaggio indigeno su un terreno conteso da un'impresa legata alla APP, causando la morte di due bambini del villaggio, e lasciando l'intera popolazione senza casa.