Un ragno predatore grande quanto un piatto da tavola, un ratto che si pensava avesse cominciato a estinguersi 11 milioni di anni fa, uno stupefacente millepiedi rosa. Sono solo alcuni componenti di un "tesoro biologico" scoperto dagli scienziati del Wwf nella foresta pluviale del Mekong, il fiume che attraversa cinque province dell'Asia meridionale. In totale sono state 1068 le specie fino ad ora sconosciute e portate alla luce tra il 1997 e il 2007: 519 specie di piante, 279 pesci, 88 rane, 88 ragni.
"Crediamo che una simile scoperta sia degna dei libri di storia", ha commentato il direttore del Greater Mekong Programme, Stuart Chapman. Il ragno predatore, il più grande al mondo, ha zampe lunghe 30 centimetri. Non tutte le nuove specie scoperte si nascondevano nella giungla. Gli scienziati hanno raccontato che il ratto è stato individuato in un mercato locale nel 2005, mentre una vipera fino a quel momento sconosciuta è stata osservata in una trave di un ristorante del Khao Yai, un parco nazionale nel nord ella Thailandia. La maggior parte di questi strani esemplari sono stati trovati tra le foreste fluviali e le paludi del fiume Mekong.
Intanto una campagna di associazioni dei paesi toccati dal fiume Mekong (Cambogia, Laos, Birmania, Thailandia, Vietnam e Cina) si sono unite per fermare il progetto tailandese di una diga che che taglierà in due il fiume mettendo a rischio l'intero ecosistema. La campagna Salvate il Mekong propone l'adozione di progetti di dimensioni ridotte, ma in grado di produrre lo stesso quantitativo di energia senza gravi impatti sull'ambiente.