Il governo peruviano ha allocato 7.000 ettari di foreste alla Agropecuaria del Shanusi Company, una controllata del gruppo Romero il gigante del comparto agroalimentare, affinché li converta in piantagioni di palma da olio.
Le piantagioni sono state dichiarate "interesse nazionale" allo scopo di stroncare eventuali proteste.


Secondo il World Rainforest Movement, i piccoli proprietari locali, da anni aspettavano il riconoscimento delle loro terre. Ma queste sono invece state assegnate al gigante agrario. I piccoli contadini lavorano solo aree limitate di terra, mantenendo intatta una gran parte delle circostanti foreste primarie.

Nel giro di pochi mesi, l'impresa ha tagliato in due l'intero territorio con una strada per gli autocarri, ha iniziato a estrarre minerali, ha convertito il corso dei torrenti, alcuni dei quali sono stati prosciugati, ha portato via legname, e si è impossessata di un lago, vietandone l'accesso ai residenti. Il tutto prima ancora di vedersi ufficializzare i permessi. Un esercito di motoseghe, machete, asce, trattori e elicotteri ha occupato l'area, sotto l'occhio vigile delle guardie private.

Utilizzando la nuova legge che permette di arrestare i cittadini che protestano, l'impresa ha devastato i raccolti, distribuito minacce, effettuato arresti.

Nel 2007, forte dalla legge 653 per la promozione degli investimenti, e senza alcuna consultazione con le comunità dell'area, il governo aveva già assegnato 3.000 ettari di terreno al Gruppo Romero, con la Risoluzione Ministeriale 255, mandando letteralmente in fumo un intero piano di sviluppo basato sulla crescita economica delle comunità locali.

 

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