7 ottobre 2008 - Lo chiamano "oro verde" ma è tutto meno che ambientalista. Si tratta dell'ultima commodity che fa fibrillare anche i mercati più stressati: l'olio di palma. Presentato come prodotto ambientalista, il biodiesel nasconde una realtà più controversa, fatta di conversione agricola, deforestazione, grandi quantità di gas serra immesse in atmosfera e violazioni dei diritti delle comunità locali.
Con un lungo rapporto pubblicato oggi, Friends of the Earth smaschera il "greenwashing" dei colossi malesi del biodiesel, a partire dal caso della massiccia deforestazione nello stato malese del Sarawak, che ospita larghi tratti delle ultime foreste pluviali del sud-est asiatico.

"La lobby malese dell'olio di palma continua a presentare questo prodotto come rispettoso dell'ambiente, diffondendo notizie falsate. Nel Regno Unito è dovuta intervenire l'authority sulla pubblicità per vietare la loro pubblicità ingannevole - ha commentato Meena Raman, di Friends of the Earth - La verità è che una impennata del mercato dell'olio di palma si trasformerà inevitabilmente in nuoveondate deforestazione, di crimini ambientali e di violazioni dei diritti dei popoli indigeni"ha concluso Meena Raman, sul cui capo pende dal 1994 un divieto di ingresso in Malesia.

Il rapporto analizza l'impatto delle foreste pluviali della febbre dell'olio di palma, le emissioni di carbonio generate dalle muove piantagioni nelle foreste umide e nelle torbiere, le violazioni dei diritti indigeni (il molti casi le terre dei Penan vengono date invece alle grani piantagioni).

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