Gli incendi forestali in Amazzonia hanno rilasciato più energia di alcuni dei peggiori inquinanti del mondo, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell'Università di Lancaster. La combustione di 2,5 miliardi di alberi e piante hanno emesso 495 milioni di tonnellate di CO2 da un'area che costituisce appena l'1,2% dell'intera Foresta pluviale amazzonica. Il fenomeno degli incendi è potenziato da El Niño 2015-2016, un modello climatico che descrive l'eccezionale riscaldamento delle acque superficiali nell'Oceano Pacifico equatoriale orientale.

Il 2020 sorprende l’Australia nella peggiore crisi di incendi. Il paese, in cui i conservatori hanno vinto le elezioni promettendo di sostenere l’economia del carbonio, è ora in ginocchio sotto i colpi del cambiamento climatico. Mentre nel cielo tinto di rosso dagli incendi, Rose Fletcher, residente dell’Australia meridionale, ne ha catturato a capodanno una foto che sembra riprodurre la bandiera aborigena. Nella catastrofe, un auspicio di un mondo in sintonia con la natura.
Rosso è il cielo, rossa è la terra. Non è Marte, è la provincia indonesiana di Jambi, dove gli incendi hanno resto la terra e l’aria rosse come il fuoco. Hai scatti sono di Muhammad Dani, uno studente del posto, e non avrebbero subito alcun ritocco. L'incredibile atmosfera marziana deriva dai diffusi incendi forestali, che hanno creato una cappa di foschia fumosa, che dall'isola di Sumatra si estende fino a Singapore e alla Malesia.
Dopo la Siberia e l'Amazzonia, ora anche il bacino del Congo sta bruciando. Mentre i governi di tutto il mondo, le Nazioni Unite e le associazioni ambientaliste si mobilitano per l’Amazzonia, la NASA avverte che i due paesi africani hanno subito più focolai del Brasile: 6.902 incendi in Angola, e 3.395 nella Repubblica Democratica del Congo, rispetto ai 2.127 in Brasile.

Mentre l’Amazzonia è in fiamme, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro tenta di nascondere la catastrofe da lui causata accusando le associazioni ambientalisti di aver appiccato gli incendi di proposito, per mettere in difficoltà il suo governo. L'ondata di incendi negli stati amazzonici è in realtà dovuto al boom agricolo: i coltivatori, rassicurati dal Presidente che ha promesso di aprire la regione allo sfruttamento, e ha lasciato intendere che non avrebbe punito la deforestazione illegale, si sono affrettati a incendiare tratti di foresta per convertire in pascoli e piantagioni.