Pubblicità, pubblicità! La pubblicità può tutto, perfino far diventare verde uno dei più temibili predatori delle foreste. Si tratta della Asia Pulp & Paper (APP), il gruppo cartario considerato responsabile della conversione di oltre un milione di ettari di foresta pluviale indonesiana in piantagioni di acacia. Ma nelle sue pubblicità vanta di piantare alberi (appunto, le piantagioni, al posto delle foreste naturali) e di fare più verde l'Indonesia (come annuncia il video qui sotto).
Nei suoi annunci a pagamento su riviste e quotidiani, la APP annuncia di proteggere "1.060 chilometri quadrati nella riserva delle tigri di Senepis, 100 chilometri quadrati nella riserva naturale di Taman Raja e 1.720 chilometri quadrati dedicati alla Biosphere Reserve nella regione di Giam Siak Kecil, progetto riconosciuto dal programma dell'Unesco sull'uomo e la biosfera". Bello no? Peccato che in quegli stessi ecosistemi le imprese della APP si apprestano ad abbattere centinaia di migliaia di ettari di foreste. Lo rivelano Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! , che pubblicano le mappe delle concessioni recentemente ottenute dalla APP, e che hanno filmato tigri in aree destinate ad essere rase al suolo.
Inoltre, fanno notare le associazioni ambientaliste, queste concessioni sono in gran parte situate su aree di alto valore di conservazione, e per il 90% su suolo torboso più profondo di 4 metri. Proprio secondo una legge indonesiana è vietato, e quindi illegale, convertire in piantagioni industriali le foreste presenti su tali suoli torbosi (Decreto Presidenziale N. 32/1990) per le conseguenti immissioni di gas serra in atmosfera.
Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! hanno annunciato una denuncia formale all'Authority televisiva e all'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, e nel frattenpo hanno inviato una lettera ai direttori dei principali quotidiani italiani per chieder loro di non veicolare messaggi falsi e ingannevoli, caratterizzati da grossolane bugie.
Da alcuni anni in Italia Greenpeace, WWF, Legambiente e Terra! si battono affinché le aziende che partecipano alla filiera della carta facciano scelte responsabili acquistando solo prodotti certificati di chiara origine, evitando di fare profitti ai danni del nostro pianeta. "È ora che anche chi vende spazi pubblicitari si faccia parte attiva per promuovere una corretta informazione ed impedire la circolazione di messaggi così pericolosi per il nostro mercato, per le ultime foreste del pianeta e per l'esistenza di specie già violentemente minacciate come la tigre di Sumatra, specie della quale oggi si festeggia la giornata mondiale" spiega il comunicato delle associazioni.
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