Caracasm 23 ottobre 2006 - Le case comuni appartenenti agli indiani Yekuana e Sanema, che vivono nel bacino del fiume Caura, nello stato meridionale di Bolivar, sono state bruciate dai minatori d'oro. I leader indios di questa regione dell'Amazzonia venezuelana hanno ricevuto minacce di morte e uno di loro è stato picchiato dai minatori.
La violenza si è scatenata dopo che gli Yekuana e i Sanema avevano annunciato che non avrebbero più tollerato scavi nelle loro terre ancestrali. Alcuni credono che la rappresaglia sia stata organizzata dai cercatori d'oro per dimostrare la loro opposizione alle comunità indigene di Caura che sono in attesa di ricevere dal governo titoli collettivi di proprietà territoriale su un'area vasta più quattro milioni di ettari.
Il bacino del fiume Caura è la casa di molti Indiani Yekuana, Sanema e Hoti. È un'area straordinariamente ricca e varia dal punto di vista ecologico. La foresta e i fiumi sono essenziali per la sussistenza e la sopravvivenza degli Indiani. Il fiume è una ricca risorsa di pesce e le comunità coltivano frutta e verdura in piccoli orti della foresta integrando la loro dieta con la selvaggina.
Un gruppo di scienziati venezuelani ha pubblicato un manifesto urgente dichiarando il loro sostegno agli indigeni del bacino del Caura e chiamando in causa le autorità per proteggere l'area dai minatori prima che sia troppo tardi.
La scorsa settimana, il ministro dell'ambiente del Venezuela ha ammesso che vi sono almeno 15.000 cercatori d'oro illegali nello stato di Bolivar. Il governo sta cercando di fornire mezzi di sostentamento alternativi ai minatori ma in molti ritengono che il piano non funzioni. Il ministro ha stimato che ci vorranno 70 anni per decontaminare le aree inquinate dai minatori e 300 anni per ripiantare la foresta andata distrutta.