Pechino, 8 maggio 2008 - I Si chiama Sloping Land Conversion Program (SLCP), il progetto cinese di conversione dei terreni in pendio. Con i suoi circa 15 milioni di ettari di terreno coltivato - 4,4 milioni dei quali su fondi con una pendenza superiore a 25° - da convertire in bosco entro il 2010, è il più grande e ambizioso progetto di riforestazione in atto in un paese in via di sviluppo. La Cina, ha deciso di aumentare, con SLCP, la sua area coperta da foreste, diminuendo del 10% netto la superficie di terreno coltivabile.
Il piano è stato pensato nel 1999, dopo che la cronica siccità del Fiume Giallo (1997) e le devastanti inondazioni dello Yangtze (1998), avevano dimostrato quanto devastante fosse diventato, il rischio idrogeologico. E con la consapevolezza che un terzo dell'intera superficie del paese è a rischio desertificazione e con fenomeni diffusi di desertificazione ed erosione, la Cina ha di fronte a sé un problema di gestione di suoli senza precedenti.
Di qui la decisione di varare un grande progetto di riforestazione, a partire dai terreni collinosi. Finora la Cina ha riforestato oltre 7,2 milioni di ettari, pari alla metà del suo obiettivo dichiarato. Il piano è stato finanziato con una cifra imponente, equivalente e 40 miliardi di euro. Esso prevede anche la partecipazione diretta e volontaria di decine di milioni di contadini. Che non solo partecipano alla campagna di riforestazione, ma assumono in proprio scelte fondamentali, come la scelta delle aree da riforestare. L'idea è quella di fare della salvaguardia del territorio e della lotta alla desertificazione cultura diffusa e una pratica partecipata.
E' stato molto difficile e continua a non essere facile spiegare ai contadini cinesi che è conveniente ridurre la superficie dei terreni che coltivano. Occorre - affinché il piano abbia pieno successo - che le fasce di popolazione meno avvantaggiate dalla rapida crescita economica del paese acquistino piena consapevolezza del rischio desertificazione, che percepiscano la convenienza della riforestazione e che la partecipazione diretta alle scelte sia assicurata e valorizzata.