Biocarburanti
Il biodiesel è un prodotto dell'agricoltura, quindi il buon senso vorrebbe che sia rinnovabile. Ma non è così, per il semplice fatto che i terreni agricoli sono ormai esauriti, e per avere grandi coltivazioni a scopo energetico, non ci sono che due alternative: distruggere le ultime foreste rimaste per dissodare nuove terre, o togliere terreno alle coltivazioni per uso alimentare, incrementando la fame nel mondo. La crescita della domanda di biodiesel sta portando a entrambi gli effetti.
{slide=Fame e deforestazione} Quando viene usato, il biodiesel emette meno carbonio del petrolio della comune benzina, ma ormai il danno l'ha già fatto: per fare posto alla monocoltura della soia in Sud America, le multinazionali dell'agrobusiness ADM, Bunge e Cargil hanno distrutto ampie fasce di foresta amazzonica e di Cerrado (savana abustiva tropicale che costeggia la foresta amazzonica, essenziale a numerose specie animali).
In Indonesia e Papua Nuova Guinea sono le imprese malesi a drenare le foreste palustri e torbiere, per poi incendiarle e quindi farne piantagioni di palma da olio, mentre milioni di tonnellate di torba vanno in fumo, immettendo in atmosfera quantità immense di carbonio: è stato calcolato che, per questo l'Indonesia è diventata il quarto paese per emissioni di gas serra. Anche in Africa la palma da olio inizia a assediare le foreste pluviali. {/slide}
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Il governo peruviano ha allocato 7.000 ettari di foreste alla Agropecuaria del Shanusi Company, una controllata del gruppo Romero il gigante del comparto agroalimentare, affinché li converta in piantagioni di palma da olio.
Le piantagioni sono state dichiarate "interesse nazionale" allo scopo di stroncare eventuali proteste.
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La Commissione Europea progetta di definire "foreste" le piantagioni finalizzate alla produzione di olio di palma, allo scopo di promuovere come sostenibile il discusso biodiesel. E' quanto emerge da una bozza di comunicazione europea resa nota da Friends of the Earth. Ma secondo l'ONU, la rapida espansione delle piantagioni di palma da olio è divenuta la principale cause di deforestazione in Malesia e Indonesia.
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La riserva forestale protetta dell'Isola di Bugala, nel Lago Vittoria, rischia di essere convertita in piantagioni di palma da olio. La compagnia keniota BIDCO fa da anni pressione sul Ministero dell'Ambiente affinché rilasci i permessi per abbattere la vegetazione e stabilire la piantagione. Fino ad oggi il progetto è stato fermato da considerazionei di carattere ambientale: deforestazione, sedimentazione e perdita di biodiversità. Ma secondo Mongabay, il Ministro dell'Agricoltura Hope Mwesigye ha scritto al Ministro dell'Ambiente chiedendo il rilascio dei permessi.
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Allarme del WWF Piemonte: secondo un recente rapporto dell'associazione, la Regione Piemonte avrebbe deciso di sacrificare i propri boschi alla produzione di biomasse. Ed è subito polemica. Secondo il WWF infatti, la Regione Piemonte ha deciso di produrre il 20 per cento del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili. Tra le misure adottate ci sarà l'incentivazione delle biomasse. Per produrre energia saranno utilizzati ogni anno due milioni di metri cubi di legname, in base alla Legge forestale regionale 4/2009.